Si alzo’ nel momento in cui non ebbe piu’ lacrime da versare, la caduta ormai era finita, facendola arrivare a raschiare il profondo dell’anima.
Aveva toccato il fondo e si ritrovava col culo per terra, come si suol dire e, quindi, era in uno di quei momenti che conosceva bene: o abbassava la testa, restando nelle tenebre o la rialzava guardando la luce.
Ci era gia’ passata, dejavu e ricordi annebbiati anche da prozac e cipralex.
Un bivio, una scelta, una moneta da lanciare in aria: se viene testa….
Ma in cuor suo aveva gia’ deciso e la forza della decisione (seppur non alleviava il dolore anzi, paradossalmente, lo aumentava; seppure non toglieva la paura anzi, paradossalmente, ne portava di nuova) lasciava intravedere un infinitesimale squarcio di pace e tranquillita’.
Solo pace e tranquillita’. Semplici cose, che da tanto, troppo mancavano nella sua vita.
Chissa’ come lui avrebbe reagito alla sua decisione, chissa’ a cosa rischiava di andare incontro.
Ma ormai aveva deciso e la forza della decisione divenne la sua forza, perche’ anche la sua scelta, in fondo era una scelta d’amore per se’, per lui…per la propria e altrui vita.
Hai raccontato in pochi righi una decisione e un momento importantissimi nella vita di una persona.
Hai centrato una cosa strana: sapere cosa fare, pensare che sia la cosa migliore, non fa stare subito bene, anzi è molto più probabile che faccia stare peggio.
Della donna in questione mi piace la ferma decisione. E’ vero: arrivare a quello vuol dire aver toccato il fondo.
Bravo è chi sa prendere decisioni prima di toccare il fondo, chi sa prevedere e risolvere prima di arrivare in fondo al pozzo.
Costui vive sicuramente di più.
E chi lo dice che si prendano decisioni “prima”? Forse magari quelli “bravi” riescono a mascherare meglio “il fondo”.
Non so… Credo che qualcuno riesca a risalire prima del fondo, sia perchè capace ad usare le sue forze, senza dover sfruttare la spinta che viene dall’essersi ritrovati giù a tutto, sia perchè intuisce già da prima di star cadendo in basso.
Ma è anche vero che la soglia di sopportazione, come quella del dolore, è soggettiva e quindi i pozzi… non son tutti profondi uguale.
ci sono decisioni che in cuor proprio si da di dover prendere
si sa che sono necessarie
ma che non si riesce a prendere
perchè sono dolorose
perchè fanno male
molto male
perchè, alle volte, non si ha il coraggio di dire basta…
hai ragione tu quando dici che bisogna toccare il fondo
perchè solo dal fondo si può risalire
e trovare il coraggio di affrontare ciò che fa male
ciò di cui si ha paura
già la consapevolezza di sapere che si è fatto ciò cghe si ritiene giusto dona un minimo di pace
ormai il dado è tratto
non si poteva fare altrimenti